La redazione di un curriculum vitae (CV) è oggigiorno un’attività essenziale per approcciare un’azienda e farsi conoscere.
Internet pullula di consigli su come organizzare questo documento nella maniera più efficace possibile. Si discutono spesso questioni di rilevanza secondaria, quali l’inserimento di una foto o meno, il sorridere o non sorridere, il colore da scegliere per mettere in evidenza determinate sezioni del CV, ecc. Nonostante l’essere umano sia effettivamente influenzato da questo tipo di variabili, la vera forza del nostro CV risiede ancora nei suoi contenuti. Questa consapevolezza è tanto rassicurante quanto problematica per un giovane che si approccia al mondo del lavoro per la prima volta e non ha avuto ancora la possibilità di maturare grandi esperienze professionali.
Come riuscire dunque a circumnavigare lo “scoglio dell’inesperienza”? Secondo gli esperti, sono le nostre soft skills l’arma vincente in un mondo sempre più automatizzato.
Caroline Beaton, giornalista che si occupa di psicologia del lavoro, ha condotto un’inchiesta pubblicata su Forbes, intervistando oltre 100 top managers e responsabili Human Resources chiedendo quali fossero le qualità maggiormente ricercate nei giovani alla ricerca del loro primo impiego. Oltre alle tradizionali soft skills come “comunicatività” o “leadership”, Beaton ne individua quattro attraverso le sue interviste (condotte nel 2017) che risultano molto meno ovvie:
- La capacità d’attenzione
- Curiosità e impegno: non solo titoli di studio!
- Agilità nell’adattarsi ai cambiamenti rapidi sul posto di lavoro
- Umiltà
Tutte le personalità di rilievo intervistate da Beaton hanno affermato che è la presenza di determinate soft skills a fare la differenza nel caso di un profilo giovane, poiché, a differenza di quest’ultime, tutte le competenze tecniche sono molto più facilmente insegnabili e trasmissibili.
Articolo integrale: Top Employers Say Millennials Need These 4 Skills in 2017